sabato 24 dicembre 2011

Fisica



Fisica. Una parola, pure corta. Leggera a dirsi, pesantissima a portarsi. Pesante non solo per il lavoro che indubbiamente comporta a chi vi si voglia avvicinare. Fisica è prima di tutto passione. Un morbo che se ti colpisce ti condanna. Condanna all'idea che una Legge comandi su tutto, e che queste scimmie sveglie, per caso o per virtù, possano riuscire ad sfiorarla. Solo sfiorarla, beninteso. È la antica, oscura passione dell'alchimista. Maledetto dagli uomini, con un obbiettivo sacrilego. Svelare il più profondo dei misteri, scoprire le gambe della Natura e coglierne il frutto più intimo. Provare insieme l'eccitazione del momento e il vago rimorso di compiere una violazione, di oltraggiare con la propria indagine zone inesplorate che mai avrebbero dovuto essere contaminate.
Fisica. Storia di uomini, prima di tutto. Personalità geniali che si sono susseguite ad aprirci un varco. Novelli Prometeo e poi veri e propri tedofori della ragione. Dobbiamo tanto a costoro, e tanto dovremo a coloro che li seguiranno. È riassunta qui, la vera dignità umana. Non solo ammirare, ma riuscire a capire e un poco a parlare il linguaggio di Dio. A sognare, come Egli fece quando creò il mondo. Farlo, però, con la tremenda consapevolezza che tutto questo può risolversi nella nostra distruzione, che, proprio come per l'antico titano, anche per noi potrebbe arrivare la punizione. Sta a noi evitarlo.
Fisica. Nonostante tutto, nulla distingue meglio un fisico dell'aggettivo curioso. L'amor di conoscenza (sake, direbbero gli anglosassoni) è motore primo di tutte le nostre azioni. L'uomo è un bambino mezzo cieco in un gigantesco negozio di giocattoli. Non afferra alla perfezione cosa siano gli oggetti che lo circondano, ma ne intuisce l'entità e il fascino che essi esercitano. E fa di tutto per afferrarli.
Fisica. È un modo di pensare e di agire. Razionalità, innanzitutto. Onestà intellettuale e riconoscimento dell'illogicità degli assoluti, perché il dubbio è metodo di progresso. Badate, questo vale in ogni settore e in ogni argomento: se un fisico non è un contestatore, nulla ha capito della sua materia, e bene lo sanno i miei compagni. Perciò siate indulgenti, perché in buona sostanza ci si può definire rompiscatole.
Fisica. Si è detto molte volte che follia e genialità spesso si confondono. Poche volte, invece, che è un modo di vivere maledettamente divertente. Non ci si può prendere troppo sul serio se è lo stesso Universo a non farlo. Inoltre gli ordini di grandezza del cosmo e la sua sostanziale indifferenza aiutano non poco a ridimensionarsi. Di questi tempi, non fa mai male.
Fisica. Amore, rabbia, esaltazione, frustrazione, gioia, affanno, giorni di gloria e padellate in faccia. In una parola: emozione. Provare per credere.

8 commenti:

  1. E quando riesci per un attimo a cogliere la profondità di questa conoscenza, provi una sensazione profonda, intima... un caldo abbraccio alla fine di una notte d'amore...

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  2. Quando riesci a guardarti intorno con una coscienza nuova, con gli occhi spalancati del bambino curioso che lentamente si appresta a camminare. Che bel mondo, quello che viviamo (quello della fisica, si intende!)

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  3. Secondo me questo pezzo è profondamente parziale, ma tu lo presenti come fossero verità assolute. Questo lo rende, agli occhi di chi non aderisca alla nostra cricca, campato in aria e fastidioso quanto i commenti stereotipati delle tizie del post successivo, indubitabilmente certe di verità vaghe e non comprovabili.
    Però se invece fai parte della cricca, bè... allora comprendi.

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  4. L'idea era proprio quella di dare un punto di vista "interno", che non è facile da trovare in giro. E poi questo è un blog. In fondo è fatto per esprimere opinioni, anche se io di natura cerco di essere obiettivo. E poi se non avessi contestato non saresti stato tu, in piena linea con quanto scritto sopra. CVD

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  5. Non sto ledendo la tua pienissima libertà di esprimere opinioni nel tuo blog, ma tu le poni come verità, in frasi nelle quali latitano "penso che.." "secondo me.." "credo che..". Secondo te é óvió. Ma invece nonèbbanale.

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  6. Il mio stile evita volutamente i "penso che" e i "secondo me". È chiaro che se scrivo qualcosa sono io a pensarlo, e in particolar modo in questo spazio. Sono convinto di quello che ho scritto, Riccioso, e non ho bisogno di artifici linguistici per nasconderlo.

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  7. Difficile commentare questo tuo "Hello World!". Ci proverò, sperando di non svilirlo. Lo trovo un'ottima proiezione di te.

    Condivido l'osservazione di Riccioso sulla presentazione "con pretese di assolutismo", ma trovo che uno dei drammi del fisico (e più in genereale dell'uomo di scienza) sia proprio quello di "combattere" le verità assolute a priori senza tuttavia intaccare la condicio sine qua non: "razionalità innanzitutto". Credo che sia questo a rendere parziale il ragionamento. D'altronde, non vedo alternative.

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  8. Scrivi "nulla distingue meglio un fisico dell'aggettivo curioso"... hai ragione ma non mi piace troppo l'aggettivo "curioso". La curiosità è limitante nel nostro caso penso, preferisco di gran lunga lo "stupore"... questo secondo me è il grande motore della nostra vita, l'essere ancora capaci di stupirsi davanti a quelle leggi che sembrano impossibili ma sono sensate... e da questo ricavare lo stimolo a proseguire, capire un piccolo pezzo in più, sapendo che non capiremo mai tutto ma provandoci sempre e comunque...
    Ricordate le parole di I. Newton: "Non so come io appaia al mondo, ma per quel che mi riguarda mi sembra di essere stato come un bambino che gioca sulla riva del mare che si diverte nel trovare qua e là una pietra più liscia delle altre o una conchiglia più graziosa, mentre il grande oceano della verità giace del tutto inesplorato davanti a me" (da Philosophiae naturalis principia matematica)

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