mercoledì 11 aprile 2012

Nel silenzio di Novye a Trento!


Nel silenzio di Novye - Lo zaino della vita

15 Maggio 2012 Ore 20:30

Teatro Concordia di Povo

via don Tommaso Dallafior 1, Povo (TN)



Una sanguinosa guerra, un viaggio per ricominciare, una speranza. A Novye Aldy, piccolo villaggio della Cecenia, Ramzan e suo figlio Šamil decidono di partire per fuggire da un presente annientante. Portano con loro uno zaino, poche provviste e un passato di sofferenze. Sullo sfondo, il conflitto ceceno nel suo aspetto più drammatico e umano, svuotato di statistiche ma colmo di paure, speranze, emozioni. Uno spettacolo in cui non sono le parole a pesare ma i silenzi, le pause, l'attesa che si genera tra il bagliore del lampo e l'arrivo del tuono. L'intreccio della narrazione è cadenzato da canzoni appositamente composte per lo spettacolo. Sul palco, oltre a Francesco Bussola, che dà voce alla storia di Ramzan e Šamil, Fabrizio Larcher (attore) e Michele Debortoli (chitarra e voce).


Come raggiungere il Teatro



Da Trento città:

Servizio urbano Trentino Trasporti Linea 5 fermata POVO Piazza Manci (Orari di andata e ritorno disponibili qui e qui. Ad ogni modo per il ritorno a Trento centro l'autobus più comodo passa alle 22:04)

Una volta arrivati alla fermata seguite questi passi:



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lunedì 9 aprile 2012

Une question de fierté.


Le recenti notizie provenienti dal fronte Lega possono stupire solo i più ingenui tra noi. Se davvero esiste ancora qualcuno che crede che si possa fare dell'ignoranza il fulcro dominante della propria azione politica e rimanere delle "brave persone", l'affaire Belsito dovrebbe chiarirgli un poco le idee. Ignoranza sono il "celodurismo", l'acqua del Po, i cavalieri teutonici. Ignoranza sono il secessionismo, la Padania e, permettetemi, il sostegno all'ultimo governo Berlusconi. Ignobile e becera ignoranza sono il razzismo, l'omofobia e il tricolore nel cesso.
Niente di cui stupirsi quindi. Potremmo piuttosto rimanere colpiti dal fatto che la signora Mauro, tanto citata in questi tempi di scaricabarile, sia Vicepresidente del Senato della Repubblica. Certo, il Presidente non è che sia tanto meglio, ma almeno non ha mai avuto la velleità di stabilire il record per aver presieduto la seduta più schizofrenica della storia repubblicana. È del dicembre 2010 la strabiliante performance della signora, che riuscì, in soli 20 secondi e tutto da sola ad approvare 3 emendamenti alla riforma Gelmini, di cui uno presentato dal Pd, che aboliva un articolo della riforma appena modificato. Una freccia, altro che Usain Bolt.
Ma lo scandalo che riguarda i fondi al partito ne porta a galla un altro, a mio parere molto rilevante. È notizia di cronaca che la pasionaria leghista, il di lei fiancè e il pargolo padano di ittica natura (leggi: il Trota) usarono i soldi dei "rimborsi" per comprarsi diplomi e lauree all'estero. Come scrive giustamente Silvia Truzzi sul Fatto Quotidiano, "in questi giorni non si fa che parlare di lauree e diplomi comprati come fossero una maglietta. Ma da quando?". Già, da quando? Non fosse già di per sé scandaloso il fatto che una persona non sia in grado di conseguire, senza giri di conio vario, un diploma di maturità, e che nonostante tutto riesca a divenire un'importante carica istituzionale, ci si potrebbe domandare come sia possibile che un uomo (o donna) politico trovi il coraggio di comprarselo. Troppo facile sarebbe ricordare che in Germania un ministro si è dimesso per aver copiato parte della tesi di dottorato, e che medesima sorte è toccata al Presidente della Repubblica Ungherese pochi giorni fa (ebbene sì, amo le preterizioni). Possibile che da noi le reazioni siano tanto diametralmente opposte? Si fa un gran parlare di uso illecito di fondi (che, per carità, rimane una pratica scandalosa), ma assai poco di dignità intellettuale.
Mi fa quindi particolarmente infuriare che il valore di una laurea sia interamente attribuito al titolo, e non all'acquisizione di competenza. Così come mi fa imbestialire che chi dovrebbe legiferare in materia di meritocrazia e cultura sia della stessa risma di tali personaggi. Non che questo sia una novità.