lunedì 26 dicembre 2011

Amicizia

Diceva Camillo Sbarbaro: amico è con chi puoi stare in silenzio. Niente di più vero. Spesso in amicizia è proprio il non detto ciò che conta. Meglio: è ciò che si dice nei modi meno convenzionali. Con uno sguardo, un sorriso, un abbraccio. Capita che la parola sia ostacolo, che sia capace di nascondere tante cose, oltre che a comunicare. Si può dire che sia una questione di intendimento, quasi telepatico. Ebbene, un amico sa di te cose che tu stesso fai fatica a riconoscere. O ad ammettere.
Ma amicizia è scambio: di opinioni, di emozioni, di preoccupazioni. È sentirsi a proprio agio. Ecco, è fondamentalmente questo: riuscire a stare bene in ogni situazione per il semplice fatto che insieme a te c'è quella persona. Non perché faccia o dica qualcosa di particolare. Solo perché è lì. 
Certo, a volte essere amico vuol dire sapersi fare da parte, andarsene. Sono i momenti più difficili, ma forse i più importanti. Come quelli in cui bisogna dirglielo che sbaglia, che proprio non è il modo giusto. E saperne accettare le critiche e gli insulti, perché è solo un momento, che poi passerà.
Condivisione e compassione, nel senso latino del termine. Sentirsi vicini anche se la vita ci porta lontani, e volere il bene dell'altro, fino in fondo. Poche cose al mondo valgono la pena di essere vissute se non c'è nessuno a cui raccontarlo, checché ne dicano i sedicenti solitari. Per qualcuno è proprio vero che l'amicizia è come la salute. Si accorge di quanto sia importante solo quando viene a mancare. Ed è l'infelicità più nera.
Sia chiaro: parlo di amicizia vera. Non quella presunta e sventolata tra il mafioso e i suoi accoliti, tra il teppista e la sua banda, tra il miserevole e il potente di turno. Non quella di ipocrita facciata, con la quale tante volte dobbiamo confrontarci. Di pugnali nella schiena ce ne sono stati tanti, nella storia. Chiedete a Cesare.
Amicizia è fratellanza scelta. Uno certo non può scegliersi i parenti, e fare in modo che essi siano anime a lui affini. Questo vale invece per gli amici, il che è eccezionale.
Ultimo avviso: non fatevi mai condizionare. Spesso si trovano amicizie vere e profonde nei posti e nelle persone più inaspettate, ed è questo il bello della faccenda. Vale anche il contrario. Per dirla con Hemingway, non bisogna giudicare gli uomini dalle loro amicizie: Giuda frequentava persone assolutamente irreprensibili.

4 commenti:

  1. concordo su tutto tranne che gli amici se ne devono andare. Ma... cos'è 'sta paura di essere giudicato per gli amici che hai?

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  2. Ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale. O no?

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  3. maquellolìèl'amicodiquellocolcappelloddio
    ?
    ditemi, ma bisogna per forza vender el'anima per fare commenti su stoblog

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